Monte Varadega 2616 m., 8 ottobre 2009

Della serie "I MONTI DIMENTICATI".....nessuno l'ha mai sentito nominare...nemmeno un'indicazione a pagarla oro...infatti sbagliamo strada e ci avventuriamo nella valle di Grom in direzione Monno.....ovviamente è l'unico giorno in cui ho dimenticato la cartina...torniamo indietro e "a naso" l'imbocco della Val Varadega dovrebbe essere questo.....

ancora non lo sappiamo ma il Monte Varadega è quello lì sullo sfondoquesto qui sotto invece è la Cima di Grom, 2773 m. stamattina a Tirano il tempo era brutto, andiamo lo stesso e con sorpresa "IL CIELO E' BLU SOPRA LE NUVOLEEEE!!!".........la Valtellina è tutta piena di panna montata, uno spettacolo!!!
la panna montata, dietro il Bernina... toh....quando siamo ormai quasi arrivati troviamo dei cartelli indicatori.....perlomeno abbiamo imbroccato la strada giusta, manca un'ora alla cima... quando scolliniamo verso la Valtellina viene davvero voglia di gettarsi su quella coperta morbida di panna......

ultimo tratto di facili roccette....ma la galleria dov'è? ci sono tanti resti della prima guerra mondiale, questo monte è allineato con lo Storile e la difesa si organizzava su questi 2 monti uno di fronte all'altro in caso di sfondamento dello Stelvio


...ecco la galleria che dobbiamo attraversare per arrivare alla vetta...

sotto nemmeno un'indicazione...quassù invece hanno abbondato....mah.....

accendiamo la pila ricaricabile a manovella comprata alla lidl e ci avventuriamo nel buco....



sguardo verso la val Varadega dall'entrata della galleria

in fondo alla buia galleria una finestrella, per salire sulla cima dobbiamo uscire di lì, è abbastanza stretta, per riuscire a passare dobbiamo toglierci gli zaini e contorcerci per partorirci fuori all'aperto nel versante valtellinese...



Lorenzo sta per essere partorito dalla montagna......;-)))))))

ancora qualche roccetta da scalare e siamo alla vetta, proprio una vetta dimenticata...nemmeno un croce marcia ci hanno messo.....

la visuale sulla val grosina, Bernina, Masuccio, in fondo riconosciamo pure lo Scalino, di fronte lo Storile, in basso la panna.....





autoscatto di rito, dalla faccia si vede che qualcuno non è d'accordo....ma si fa lo stesso....non vuole fermarsi quassù a mangiare..GRRRRR.....non scendiamo dalla via di salita ma improvvisiamo una discesa verso est, giù dai massi e dalla ganda...perdo di nuovo un tappino dei bastoncini....CHE IRAAAAAA!!!!!

In fondo alla RIPIDISSIMA ganda ritroviamo il sentierino che porta verso la val di Rezzalo....credo, intorno a noi il pizzo alto alla Croce, i Dossoni, le cime di Grom, dietro i monti Serottini ma da qui non si vedono, da qualche parte ho letto che li hanno riempiti di antenne....vandali...

seguiamo il sentierino in direzione ovest e in poco tempo ci ricongiungiamo alla strada fatta per salire, stavolta c'è il prode Ulisse che ci aspetta per riportarci a casa....

ciao monte Varadega, ora noi sappiamo che esisti....!


Pizzo Scalino 3.323 m. e capanna Cederna-Maffina, 3 ottobre 2009

Partiamo da Tirano alle 7 e mezza, percorriamo la Val Fontana e alle 8.30 siamo a Campiascio in fondo al Pian dei Cavalli, perdiamo un quarto d'ora abbondante per aprire i miei bastoncini difettosi, fanno anche un volo nei maros......

cominciamo a salire, incontriamo la bella cascata della Val Fontana la montagna che pensavsamo fosse lo Scalino, scopriamo poi dopo che è il Painale (3248 m.) arriviamo alla Cederna-Maffina, ci fermiamo a mangiare la deliziosa insalata di riso preparata il giorno prima dalle mie manine sante, incontriamo i due tipi di Lecco e intanto decidiamo il da farsi....è mezzogiorno... questo dovrebbe essere il Pizzo Painale (3248 m.) ..pensiamo che sia tardi per andare in cima allo Scalino, il mio libro dice che ci vogliono 3 ore di salita, decidiamo quindi di salire solo fino alla bocchetta...nel frattempo arrivano 3 ragazzi che stanotte si fermano qui a dormire... a cristoni e madonne, a carponi e a gattoni saliamo la ripida ganda che sale alla bocchetta....mi viene da piangere ma salgo.... nebbia, in alto non si vede altro che nebbia.... ...ci addentriamo nella nebbia..... ecco la bocchetta, un piccolo ghiacciaio che all'inizio pensiamo sia il ghiacciaio dello Scalino..."che piccolo".... nubi e nebbia....nebbia e nubi.....fa freddo...io ho lasciato la zavorra (zaino e racchette) alla capanna... ...tra la nebbia scorgiamo la vetta dello Scalino, non si può tornare indietro a un passo dalla mèta, decidiamo di salire... "an va sù?" ...."an và".....io sconsolata nella nebbia.....non si vede na mazza.... arrampicando tra le rocce arriviamo alla croce di vetta, ho fatto bene a lasciare le racchette alla Cederna, qualcun altro invece se le è tirate dietro ma le avrebbe volentieri gettate nel baratro.....insieme allo zaino.... qui in alto il cielo è limpido, in basso una coperta di nebbia fitta.... autoscatto di rito..... sguardo al Bernina... il Piano di Campagneda, la diga di Sassomoro, la Valmalenco.... ...verso ovest sempre nebbia.... ...ed eccolo il ghiacciaio dello Scalino, bellissimo!!!! In fondo la Val Poschiavo, in centro il Piz Cancian ...si sta divinamente quassù ma è tardi e dobbiamo scendere, ci riaddentriamo nel muro di nebbia, ripassiamo dalla Cederna dove recupero il mio zaino e scendiamo a valle, alle 18.30, sole tramontato e temperatura freddina, siamo a Campiascio dove la prode Viviana ci aspetta e riporta a casina....penso ai 3 ragazzi che stanno su a dormire, però dev'essere bello....c'è la luna piena e nelle notti di luna piena lo scalino si trasforma in un maniero e.......

A Caspoggio lo sanno bene che il Pizzo Scalino non è una montagna, lo sanno da sempre e conoscono quale è il momento esatto in cui si manifesta nella sua vera essenza. Alla mezzanotte, quando il plenilunio imbianca lo spettrale ghiacciaio, una campana nascosta sulla vetta suona pesanti rintocchi. In quel momento la montagna diventa un grande castello che sulla cima del suo torrione inalbera una croce sfolgorante di luce nella notte.Il maniero si illumina, si anima, mentre sul ghiacciaio corrono saettanti cavalli, montati da cavalieri, spettrali figure avvolti in neri mantelli svolazzanti.Soltanto quando la luna arriva a toccare il profilo del cupo castello tutto ritorna lentamente nell’ombra e nel silenzio.Ma gli abitanti di Caspoggio e i mandriani di Campascio, di Prabello, di Campagneda hanno visto ben di peggio. Nelle terribili notti in cui sulla montagna infuria la tempesta i cavalieri morti corrono sui loro scheletrici cavalli in corsa pazza sulle creste spazzate dal vento, urlando spaventosamente, scontrandosi tra loro in furibonde battaglie, illuminate dal bagliore dei fulmini. Meglio allora chiudere bene le porte della baita e ritirarsi nel letto pregando fervidamente Iddio.A testimonianza, a valle del ghiacciaio dello Scalino, sotto il Piz Cancan, esiste ancor oggi il Plan Tempesta


Monte Vago, 3.059 m., 24 settembre 2009

Trovo questa escursione su una rivista costosissima presa per caso all'edicola della stazione.....dopo un primo pentimento scopro che sono stati soldi ben spesi, non sapevo nemmeno che questa bellissima cima esistesse...!
Alle 9 siamo alla forcola di Livigno, parcheggiamo l'Ulisse e cominciamo a salire, le indicazioni sono scritte in dialetto ma intuiamo che "al Vach" sia il monte Vago che cerchiamo.....
Si sale molto velocemente, la dogana della Forcola si fa sempre più piccola e lontana....
Un bivio, da una parte si va al Piz Orsera ( 3.017 metri), noi giriamo a sinistra proseguendo per "al Vach"
Uno splendido laghetto a forma di cuore, il lago Vago, decidiamo di scenderci al ritorno
Stupenda vista sul ghiacciaio del Bernina (4000 m.)

Mi ha perso un tappo dei bastoncini nordic walking.....GRRRRRRRRR

dopo poco più di 2 ore siamo all'inizio della cresta, a vederla sembra impegnativa ma è ben tracciata e abbastanza tranquilla

vetta fantastica, in un barattolo di plastica il libro di vetta...
...fa caldissimo, portato un mucchio di roba inutile...vedi il piumino...
la valle di Livigno, in fondo la diga
i laghi della Forcola, la valle del fieno
ci accomodiamo e banchettiamo con la fantastica insalata di riso, alla faccia dei panini stopposi!!!!

divagazione ....... autoscatto
la discesa...
come deciso durante l'ascesa, scendiamo al laghetto, trasparentissimo
lo strano bianco nel greto del ruscello
E dopo essere saliti sul Monte Vago, aver diVagato sulla vetta, bevuto al lago Vago....ci divaghiamo verso casa, grazie Monte Vago, piacere di averti conosciuto!!!