Engadiner sommerlauf, 23 agosto 2009

23 AGOSTO 2009: Engadiner sommerlauf, da Sils a Bever, 27 km

al ponte di Silvaplana

Toto e Timoteo a Pontresina

"damme la barrettaaaaaa...!!!"

a pochi metri dall'arrivo

arrivato!
medaglia d'oro!

Sul Sassalbo, 22 agosto 2009

Il Sassalbo, 2.862 msl


Il pullmino ci porta all'Albertùsch e qui cominciamo la scalata al Sassalbo


Ma quanto ci vuole ancora????

In 2 ore e mezza siamo in cima!!



Sulla cima del Sassalbo, un freddo cane!!!



Il lago di Poschiavo



E ora si scende verso Malghera



Il lago Wanda (.....)



Dopo tuoni e fulmini mancava solo acqua a catinelle.......



Si comincia a intravedere la mèta: Malghera in val Grosina



e ora se magna!!!



Merano, 18-19-20 agosto 2009

Nebbia mattutina sul lago di Livigno
Partiti prestissimo, talmente presto che il tunnel di Livigno che porta in val Mustair era ancora chiuso....apre alle 8 (in punto!)

Glorenza

su consiglio della zia Caterina ci fermiamo a visitare Glorenza

Resia

Il Lago di Resia si trova in Alta Val Venosta. È un lago che sembra arrivare fino al limite dei ghiacciai eterni, con il campanile che sembra innalzarsi all'improvviso.

La torre del campanile risale al XIV sec. ed è l'unico ricordo che rimane dei paesi di Curon, Resia e San Valentino, i quali sono stati distrutti per la costruzione dell'enorme diga artificiale nell'anno 1950.

Lo specchio dell'acqua dei due laghi naturali (Lago di Resia e Lago di Curon) fu innalzato di 22 metri, nonostante la popolazione non fosse d'accordo. Furono distrutte una superficie di 677 ettari, dei quali 523 ad uso agricolo, e 160 costruzioni.

lago di Resia


la conca di Merano

la nuova ruota


cambio gomme in un fantasmagorico negozio sportivo sotto i portici di Merano

l'ippodromo di Merano


Castello di Scena


Castel Tirolo



Con le Terme, inaugurate nel 2005, Merano si è arricchita non solo di un polo del benessere, ma anche di un vero e proprio gioiello architettonico. L’imponente cubo di vetro e acciaio costituisce il cuore della nuova struttura termale situata lungo la riva meridionale del Passirio

Esterno terme


Posto tra alti e preziosi alberi, pittoresche palme e roseti, il Parco delle Terme offre, su una superficie di 50.000 m², un luogo senza eguali dove ricrearsi e riposarsi nel cuore della città.

Interno delle terme di Merano


Alla Forst, Biergsarten




discesa in bici dallo Stelvio

Val Roseg, 16 agosto 2009

La val Roseg e' una laterale della Val Bernina, che da Pontresina si inoltra verso il cuore del gruppo montuoso;

Lasciata la macchina a Pontresina si attraversa la strada e ci si inoltra nella Val Roseg. Le indicazioni sono subito chiare, si puo' percorrere la strada carrozzabile sulla sinistra orografica della valle, o in alternativa un ampio sentiero sul versante opposto; la strada e' percorribile anche in bicicletta o con le romantiche carrozze trainate da cavalli (il prezzo 2008 e' di 22 franchi); il percorso e' quasi in piano fino all' Hotel Roseg, situato nell' ampia conca di fondovalle, che si raggiunge in circa 1 ora e mezza di tranquillo cammino. Poco prima dell' Hotel, seguendo le indicazioni verso sinistra si prende il sentiero per la capanna Tschierva.



In macchina fino a Pontresina e poi il pitocco braccino corto ha parcheggiato a Punt Muragl per non pagare 4 franchi di parcheggio.....
bella la Val Roseg, sembra pianura ma non lo è......8 km in leggera salita poi si arriva al rifugio dove lavora la Katy


Bratwurst con patatine

Invece di lasciare qui le bici e andare a piedi fin sotto il ghiacciaio il pitocco braccino corto mi ha fatto andare con bici a spinta in mezzo a crappi e vipere e pure voleva farmi guadare i torrenti...


Il ghiacciaio Roseg che altro non è che un'altra lingua del più famoso ghiacciaio Bernina




Il pitocco braccino corto mentre si rende conto che con le bici a spinta in mezzo a crap e vipere non si può guadare i torrenti e decide di tornare indietro.........


Da Arnoga al rifugio Val Viola, 11 agosto 2009

La Val Viola, itinerario di grande bellezza paesaggistica, è raggiungibile in auto presso la località Arnoga: l’imbocco si trova lungo la strada statale n. 301 che collega Bormio a Livigno.

Di qui comincia la vallata dominata dalle montagne che fanno parte del gruppo della Cima Piazzi e della Corna di Campo: svettano infatti su di essa, in un ambiente naturale incontaminato, la Cima Piazzi (3.439 metri), la Cima Viola (3.374 metri) e la Cima Dosdé (3.280 metri).
Tutta la valle è infatti incastonata in una serie di cime, tutte oltre i tremila metri, che creano una cornice naturale che offre dei panorami mozzafiato rendendola veramente interessante soprattutto dal punto di vista paesaggistico.

Con tutta probabilità la Val Viola deve il suo nome ad un errore dei cartografi che, nell’ottocento, scambiarono il nome “Albiola” (derivante dal termine latino albus = bianco) con “Viola”che rimase.
Il versante bormino della Val Viola termina, dopo circa 11 km, con l’omonimo Passo il quale permette di dominare il panorama della Val Viola Poschiavina, in territorio elvetico.
Confluiscono in essa numerose altre vallate che permettono una serie infinita di possibili escursioni: oltre al menzionato Passo di Val Viola che consente di raggiungere la Val Viola Poschiavina (Val di Campo), lungo il suo percorso si trovano anche i sentieri che conducono al passo della Vallaccia che la collega alla Valle del Foscagno, al passo di Dosdé che sbocca nella Val d'Avedo e al passo di Verva che immette nella omonima valle collegata con la Val Grosina.

Il percorso è costellato di gruppi di tipiche baite montane interamente realizzate in pietra e legno: gli insediamenti più grandi e meglio conservati sono in località Dosso, Premoglio, Campo, Prato, Paluetta, Caprena, Stagimel, Caricc e Altumeira ove è ancora possibile vedere le abitazioni che venivano utilizzate dai contadini per trascorrere l’estate al pascolo con il bestiame e dedicarsi alla coltivazione del grano e soprattutto della segale, molto diffusa in questa zona.
La vegetazione della Val Viola è quella caratteristica degli ambienti montani d’alta quota: la flora è composta da colorati rododendri, profumate genziane, anemoni e numerosi fiori alpini.
Per quanto riguarda la fauna, oltre agli ungulati, la zona è popolata in maniera massiccia dalle marmotte, i cui sonori fischi echeggiano in tutta la valle.

La morfologia della Val Viola, orientata a Sud-Ovest, è quella tipica delle vallate alpine oggetto di erosione glaciale: è modellata da grandi ripiani a cui si alternano piccoli salti che immettono nuovamente in conche superiori molto ampie. L’origine della valle, dovuta al lento e inesorabile lavoro dei grandi ghiacciai che vi erano un tempo, è testimoniata anche dalle stratificazioni che si trovano sui suoi costoni e dalla conformazione e forma delle rocce che vi si trovano.
All’inizio della valle, all’incirca all’altezza in cui in essa confluisce la Val Verva, si origina il torrente omonimo che attraversa interamente la Valdidentro per poi immettersi nell’Adda.

11 AGOSTO 2009, andiamo in Val Viola


parcheggiato ad Arnoga e camminato 8 km in val Viola verso il rifugio Val Viola (1h e mezza circa), andando verso sx si va in Val Grosina, proseguendo dal rifugio Val Viola si percorrono altri 8 km e si arriva a Sfazù (CH)




la stradina che va verso la Val Grosina



guardando indietro verso Arnoga


il lago Viola e sullo sfondo il rifugio



Questo è il lago Viola italiano, dall'altra parte c'è il lago Viola svizzero dove siamo stati anni fa in rampichino




poco dopo l'attraversamento pedonale della vipera.........





polenta e spezzatino, formaggio, salsiccia, torta, una bottiglia di vino e una di acqua, caffè.....12 euro a testa




il lago Viola visto dal rifugio




la conca di Oblivium




e per finire in bellezza:

2 ore alle terme di Bormio..!!